Me comprometo a Ser Mujer

Mujeres: La “diosa” que sostiene el principio femenino que habitamos nos recuerda a cada instante reconocernos en el espejo de la luna, sus ciclos vitales, que gobierna las mareas de nuestro cuerpo y de nuestra psiquis.

Este flujo constante es el modo de peregrinaje que asume el femenino encarnado.

Aceptar en un cálido abrazo nuestra naturaleza lunar es un acto de conciencia y es, sin lugar a dudas, muestra brújula y protección durante el camino.

Cuando no acompañamos este movimiento permanente y nos detenemos en una resistencia temerosa restringiendo el fluir natural de la energía de nuestro ser, necesariamente tenemos que usar combustible para contrarrestar esta corriente de vida.

La desvitalisación, el agobio, la opacidad, el resecamiento de las ilusiones, la desesperanza, la tristeza... son los intrusos que invaden y socavan nuestra psiquis salvaje creadora y vivificante.

Honrando la energía femenina

lunedì 22 settembre 2014

giovedì 18 settembre 2014

Marion Woodman

¿Por qué sentimos tanto temor ante el cambio? ¿Por qué, cuando estamos tan ansiosos por cambiar, nos desesperamos aún más cuando empieza a producirse una transformación? ¿Por qué perdemos nuestra fe infantil en el crecimiento? ¿Por qué nos aferramos a nuestros antiguos lazos en lugar de abrirnos a nuevas posibilidades, al mundo desconocido de nuestro cuerpo, nuestra mente y nuestra alma?
 Plantamos grandes bulbos de amarilis. Los regamos, dejamos que les dé la luz del sol, vemos como aparece el primer brote verde, el tallo que se apresura a crecer, las yemas, y luego admiramos las hermosas flores acampanadas que ofrecen un aleluya a la nieve del jardín.
 ¿Por qué tenemos que tener más fe en un bulbo de amarilis que en nosotros mismos? ¿Será porque sabemos que la amarilis va creciendo guiada por una ley interior, una ley con la que ya hemos perdido contacto?

Si nos damos tiempo para escuchar a la amarilis, podemos vibrar con su silencio. Podemos sentir su eterna quietud. Podemos llegar al fondo del misterio. Y en ese lugar, el lugar de la Diosa, podemos aceptar el nacimiento y la muerte. La bellísima flor va a morir algún día, pero si permitimos que el bulbo repose y lo dejamos en la oscuridad, el próximo año surgirá otra flor.

mercoledì 17 settembre 2014

Chiristine Downing

Alimentarse sólo con imágenes masculinas de lo divino es estar mal nutrido.

 Tenemos hambre de imágenes que reconozcan la sacralidad de lo Femenino y la complejidad, riqueza y poder nutritivo de la energía femenina...
Foto: **Lettera di Miranda Gray nell'anno dell'Incantarice **

So che molte persone in questo momento stanno affrontando delle difficoltà e vorrei offrire loro un piccolo aiuto durante quest'anno di trasformazione dell'energia dell'Incantatrice.
L'archetipo dell'Incantatrice rappresenta la sfida della trasformazione.
Lei taglia tutti i vecchi schemi di cui non abbiamo più bisogno e ci fornisce la libertà e lo spazio per rinascere a nuova forma.
Se non lo facciamo volontariamente l'Incantatrice lo farà per noi.
Le sfide ed i cambiamenti che molti stanno vivendo non possono essere "comodi" ma sono positivi.
Ci sono molte cose che nella vostra vita non risuonano più e non sono più in sintonia con il vostro modo di essere.
Se non lasciate andare questi schemi e vecchi problemi  completamente non entrerete nel Sacro Femminino, perchè è attraverso questo cammino di trasformazione che si svolge il compito della nostra vita, solo così stiamo vivendo una vita che è in sincronia con lo scopo della nostra anima e con le nostre energie.
E' facile capire perchè ci sentiamo fuori equilibrio, seguire il richiamo dell'anima è molto semplice, non serve altro che seguire le emozioni che aprono il cuore.
Possiamo usare le nostre emozioni negative come guida.
Se qualcosa non ci piace quella stessa cosa ci mostra cosa realmente vogliamo!

Esercizio pratico : Mettete a fuoco ogni sera prima di dormire e ogni mattina ciò che volete dalla vostra vita e portate l'attenzione al cuore e alle vostre sensazioni, osservate come il vostro cuore si apre ai vostri pensieri e alle vostre visioni.

Le energie dell'incantatrice sono quasi sempre molto difficili da gestire quando il nostro centro ( Utero, Calderone) è povero di energia. Ricordate che quando si è connessi con l'energia di Madre Terra e con l'energia dell'anima , l'energia torna a casa per abitare nel calderone, e quando questo accade ci sentiamo centrati, radicati, forti, in pace, completi, il nostro centro Calice ( il cuore) si apre nell'amore.

Esercizio pratico :
Per tutto il giorno mantieni l'attenzione sull'albero del tuo grembo e visualizza le radici che sprofondano nella terra, respira portando energia al tuo grembo.
Il nostro Calderone è il centro che unisce il cuore alla mente.
Quando manca di energia, è molto difficile pensare chiaramente, difficile connettersi con la nostra saggezza interiore.
E' possibile quindi che in mancanza di connessione ci sentiamo sopraffatti dalla paura.

L'Incantatrice porta alla luce tutte le nostre idee, schemi e convinzioni limitanti, molti dei quali sono espressione del nostro modello di sopravvivenza; sentimenti ed esperienze di mancanza d'amore. Quando ci sentiamo amati,  sentiamo che possiamo accettare e permettere la connessione con l'armonia che deriva dall'essere parte di una comunità di donne che amano, lavorano e condividono insieme.

Esercizio pratico : Quando vi sentite stressati, fermatevi e per un paio di minuti portate l'attenzione al vostro albero del grembo, alle vostre radici che sprofondano nella terra. Poi spostate l'attenzione al Calice ( cuore) e ispirate profondamente nel vostro cuore.
Concentratevi sulle cose che amate.
Infine, mentre iniziate a sentirvi meglio, apritevi alla luna nel cielo, lasciatevi che vi immerga nella sua luce e chiedetegli di mostrarvi la via migliore nella vostra situazione per conseguire lo scopo del vostro massimo bene.

Il percorso del femminile non è un percorso che può essere intrapreso da sole, ma insieme, mano nella mano.
Possiamo iniziare a camminare da sole ma quando lo facciamo insieme qualcosa di meraviglioso accade, possiamo ottenere molto di più e con il minimo sforzo di quanto non riusciremo a fare da sole e questo ci fa sentire bene. Questo è il mondo femminile che avevamo perso di vista in un mondo competitivo maschile.
E' l'isolamento e la competitività che ci riportano la paura e il senso di mancanza. Quando siamo insieme, quando sosteniamo e condividiamo, non ci sentiamo soli e nulla ci manca.

Esercizio pratico :
Contatta altre donne e condividi. Se sentite che gli antichi modelli di pensiero negativi tornano ad esser presenti, utilizzate il metodo sopra descritto per tornare ad uno stato di armonia.
Mettiti a disposizione con amore e accettazione, offrendo aiuto e condividi qualcosa con loro. Mostra alle altre donne che non sono sole e che non devono competere per dimostrare quanto sono preziose. Vivi la tua femminilità dal cuore e sostieni gli altri che sosterranno te.

Le energie dell'Incantatrice sono molto creative e spirituali, se siamo in armonia con il flusso di energia di quest'anno riusciremo anche ad esprimere questo aspetto. Proviamo ad inserire nella nostra vita quotidiana delle pratiche spirituali.

Esercizio pratico : Crea un progetto creativo. Anche usando pochi minuti al giorno, ma che duri per tutto l'anno. E' possibile scrivere un racconto, una poesia, comporre una canzone, creare un giardino o inventare delle ricette.

Spero che questi suggerimenti vi aiuteranno a navigare nell'anno dell'Incantatrice  "usando" il suo vento invece che andare contro di esso, se non riuscite a cavalcare il suo vento le onde che si infrangeranno sulla vostra barca potrebbero esaurirvi.
Lasciatevi portare dalla corrente, non combattete i cambiamenti, siate coraggiosi e fluidi. 
Vai dove ti porta il vento.
Ricordate che non è necessario che viaggiate da soli, se vedete qualcuno che combatte con questa tempesta, aiutatelo, condividete l'esperienza insieme e date una nuova direzione al vostro Nuovo Inizio.

Con Amore e abbraccio dal cuore Miranda Gray

Buscamos imágenes que afirmen que el amor que las mujeres recibimos de las mujeres, de la madre, hermana, hija, amante, amiga, es tan profundo y tan digno de confianza, necesario y sustentador como lo es el amor simbolizado por el padre, hermano, hijo o marido.

Anhelamos imágenes que muestren como algo auténticamente femenino el valor, la creatividad, la lealtad, la confianza en una misma, la flexibilidad, la tenacidad, la capacidad de intuir claramente, la tendencia a la soledad y la intensidad de la pasión.

Eileen Caddy



Foto: "Nunca jamás cierres tu corazón y tu mente. Ni temas lo nuevo, lo extraño, lo no convencional. Mantente lista y preparada para la intuición, para la inspiración, pues a lo mejor te revela algo tan completamente nuevo para ti que quizá ni siquiera tenga forma o sustancia, y tal vez necesites revestirlo con palabras. El orgullo intelectual puede ser un obstáculo en este camino espiritual y una auténtica piedra de tropiezo para la verdad. No es intelecto lo que necesitas; es inspiración e intuición. El intelecto procede del exterior, mientras que la inspiración y la intuición proceden del interior y no pueden ser influidas por nada exterior. Permite que tu aprendizaje proceda del interior; extráelo de todo lo que tienes en el interior. Te asombrarás de todo lo que contienes. Es ilimitado porque procede de Mí y YO SOY sin límites, y todo lo que es Mío es ilimitado y eterno."

- Eileen Caddy -
"Nunca jamás cierres tu corazón y tu mente. Ni temas lo nuevo, lo extraño, lo no convencional. Mantente lista y preparada para la intuición, para la inspiración, pues a lo mejor te revela algo tan completamente nuevo para ti que quizá ni siquiera tenga forma o sustancia, y tal vez necesites revestirlo con palabras.
 El orgullo intelectual puede ser un obstáculo en este camino espiritual y una auténtica piedra de tropiezo para la verdad. No es intelecto lo que necesitas; es inspiración e intuición.
 El intelecto procede del exterior, mientras que la inspiración y la intuición proceden del interior y no pueden ser influidas por nada exterior.
Permite que tu aprendizaje proceda del interior; extráelo de todo lo que tienes en el interior. 
Te asombrarás de todo lo que contienes. 
Es ilimitado porque procede de Mí y YO SOY sin límites, y todo lo que es Mío es ilimitado y eterno.

lunedì 1 settembre 2014

La mujer esqueleto.- Clarissa P. Estés

Había hecho algo que su padre no aprobaba, aunque ya nadie recordaba lo que era. Pero su padre la había arrastrado al acantilado y la había arrojado al mar. Allí los peces se comieron su carne y le arrancaron los ojos. Mientras yacía bajo la superficie del mar, su esqueleto daba vueltas y más vueltas en medio de las corrientes.
Un día vino un pescador a pescar, bueno, en realidad, antes venían muchos pescadores a esta bahía. Pero aquel pescador se había alejado mucho del lugar donde vivía y no sabía que los pescadores de la zona procuraban no acercarse por allí, pues decían que en la cala había fantasmas.
El anzuelo delo pescador se hundió en el agua y quedó prendido nada menos que en los huesos de la caja torácica de la Mujer Esqueleto. El pescador pensó:" He pescado uno muy gordo"! Uno de los más gordos!. Ya estaba calculando mentalmente cuántas personas
podrían alimentarse con aquel pez tan grande, cuánto tiempo les duraría y cuánto tiempo él se podría ver libre de la ardua tarea de cazar. Mientras luchaba denodadamente con el enorme peso que colgaba del anzuelo, el mar se convirtió en una agitada espuma que hacía balancear y estremecer el kayak, pues la que se encontraba debajo estaba tratando de desengancharse. Pero, cuánto más se esforzaba, más se enredaba con el sedal. A pesar de su resistencia, fue inexorablemente arrastrada hacia arriba, remolcada por los huesos de sus propias costillas.
El cazador, que se había vuelto de espaldas para recoger la red, no vio como su calva cabeza surgía de entre las olas, no vio las minúsculas criaturas de coral brillando en las órbitas de su cráneo ni los crustáceos adheridos a sus viejos dientes de marfil. Cuando el pescador se volvió de nuevo con la red, todo el cuerpo de la mujer había aflorado a la superficie y estaba colgando del extremo del kayak, prendido por uno de sus largos dientes frontales.
"Ay!", gritó el hombre mientras el corazón le caía hasta las rodillas, sus ojos se hundían aterrorizados en la parte posterior de la cabeza y las orejas se le encendían de rojo. "Ay!", volvió a gritar, golpeándola con el remo para desengancharla de la proa y remando como un desesperado rumbo a la orilla. Como no se daba cuenta de que la mujer estaba enredada en el sedal, se pegó un susto tremendo al verla de nuevo, pues parecía que ésta se hubiera puesto de puntillas sobre el agua y lo estuviera persiguiendo. Por mucho que zigzaguerara con el kayak,ella no se apartaba de su espalda, su aliento se propagaba sobre la superficie del agua en nubes de vapor y sus brazos se agitaban como si quisieran agarrarlo y hundirlo en las profundidades.
"Aaaayyy!", gritó el hombre con voz quejumbrosa mientras se acercaba a la orilla. Saltó del kayak con la caña de pescar y echó a correr, pero el cadáver de la Mujer Esqueleto, tan blanco como el coral,lo siguió brincando a su espalda, todavía prendido en el sedal.El hombre corrió sobre las rocas y ella lo siguió. Corrió sobre la tundra helada y ella lo siguió. Corrió sobre la carne puesta a secar y la hizo pedazos con sus botas de piel de foca.
La mujer lo seguía por todas partes e incluso había agarrado un poco de pescado helado mientras él la arrastraba en pos de sí. Y ahora estaba empezando a comérselo, pues llevaba muchísimo tiempo sin llevarse nada a la boca. Al final, el hombre llegó a su casa de hielo, se introdujo en el túnel y avanzó a gatas hacia el interior. Sollozando y jadeando permaneció tendido en la oscuridad mientras el corazón le latía en el pecho como un gigantesco tambor. Por fin estaba a salvo, sí, a salvo gracias a los dioses, gracias al Cuervo, sí, y a la misericordiosa Sedna, estaba ... a salvo
... por fin.
Pero , cuando encendió su lámpara de aceite de ballena, la vio allí acurrucada en un rincón sobre el suelo de nieve de su casa, con un talón sobre el hombro, una rodilla en el interior de la caja torácica y un pie sobre el codo. Más tarde el hombre no pudo explicar lo que ocurrió, quizás la luz de la lámpara suavizó las facciones de la
mujer o, a lo mejor, fue porque él era un hombre solitario.El caso es que se sintió
invadido por una cierta compasión y lentamente alargó sus mugrientas manos y, hablando con dulzura como hubiera podido hablarle una madre a su hijo, empezó a desengancharla del sedal en el que estaba enredada.
"Bueno, bueno." Primero le desenredó los dedos de los pies y después los tobillos. Siguiò trabajando hasta bien entrada la noche hasta que, al final, cubriò a la Mujer Esqueleto con unas pieles para que entrara en calor y le colocó los huesos en orden tal como hubieran tenido que estar los de un ser humano.
Buscó su pedernal en el dobladillo de sus pantalones de cuero y utilizó unos cuantos cabellos suyos para encender un poco más de fuego. De vez en cuando la miraba mientras untaba con aceite la valiosa madera de su caña de pescar y enrollaba el sedal de tripa. Y ella, envuelta en las pieles, no se atrevía a decir ni una sola palabra, pues temía que aquel cazador la sacara de allí, la arrojara a las rocas de abajo y le rompiera todos los huesos en pedazos.
El hombre sintió que le entraba sueño, se deslizó bajo las pieles de dormir y enseguida empezó a soñar. A veces, cuando los seres humanos duermen, se les escapa una lágrima de los ojos. No sabemos qué clase de sueño lo provoca, pero sabemos que tiene que ser un sueño triste o nostálgico. Y eso fue lo que le ocurrió al hombre.
La Mujer Esqueleto vio el brillo de la lágrima bajo el resplandor del fuego y, de repente, le entró mucha sed. Se acercó a rastras al hombre dormido entre un crujir de huesos y acercó la boca a la lágrima. La solitaria lágrima fue como un río y ella bebió, bebió y bebió hasta que consiguió saciar su sed de muchos años.
Después, mientras permanecía tendida al lado del homnbre, introdujo la mano en el interior del hombre y le sacó el corazón, el que palpitaba tan fuerte como un tambor. Se incorporó y empezó a golpearlo por ambos lados: Pom, Pom,! ... Pom, Pom!
Mientras lo golpeaba, se puso a cantar "Carne, carne, carne! Carne, carne, carne!" Y, cuanto más cantaba, tanto más se le llenaba el cuerpo de carne. Pidió cantando que le saliera el cabello y unos buenos ojos y unas rollizas manos. Pidió cantando la hendidura de la entrepierna, y unos pechos lo bastante largos como para envolver y dar calor y todas las cosas que necesita una mujer.
Y, cuando terminó, pidió cantando que desapareciera la ropa del hombre dormido y se deslizó a su lado en la cama, piel contra piel. Devolvió el gran tambor, el corazón, a su cuerpo y así fue como ambos se despertaron, abrazados el uno al otro, enredados el uno en el otro después de pasar la noche juntos, pero ahora de otra manera, de una manera buena y perdurable.